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ChatGPT3 e Google: la guerra dei mondi

OpenAI, Google e l'intelligenza artificiale: siamo all'alba di una guerra fra colossi digitali che non farà prigionieri e che rivoluzionerà il mondo

 

Il recente lancio del chatbot AI di OpenAI, ChatGPT, ha suscitato allarmi all'interno di Google, secondo i rapporti del New York Times. Il quotidiano statunitense Times sostiene che Google abbia in programma di dimostrare una versione del suo motore di ricerca con funzioni di chatbot quest'anno e di svelare più di 20 progetti alimentati da intelligenza artificiale.

Fino a dicembre 2022, gli esecutivi di Google erano preoccupati che nonostante gli ingenti investimenti in tecnologie AI, non fosse ancora tempo per spingere in maniera energica perché il rischio era quello di danneggiare la reputazione dell'azienda. Ma le cose sono cambiate rapidamente con l'ingresso "a gamba tesa" di OpenAi e ChatGPT3, il chatbot di intelligenza artificiale che dalla sua uscita sta monopolizzando le discussioni nel mondo hi-tech. 

Google prepara l'intelligenza artificiale

Google ha annunciato che licenzierà più di 12.000 dipendenti e si concentrerà sull'IA come dominio di primaria importanza. Non è specificato alcun intervallo di tempo per il lancio della demo di ricerca AI di Google, ma altri progetti dalla presentazione in diapositive vista dal Times dovrebbero debuttare durante il suo evento annuale a maggio, il momento dell'anno preferito da Google per lanciare i suoi prodotti digitali (da Duplex a Google Glass)

La situazione è abbastanza seria da far sì che il Times riporti anche che i fondatori di Google, Larry Page e Sergey Brin - che rimangono i principali azionisti di Alphabet, la società madre di Google - abbiano "offerto consigli" ai leader aziendali, approvato piani e proposto idee durante incontri con gli executive per parlare di ChatGPT lo scorso mese. Siamo all'albra di un nuovo modo di concepire il copywriting e il marketing in generale e Google non vuole perdere terreno. Il CEo Sundar Pichai sa che OpenAi ha alle spalle Microsoft e non vuole rimanere in attesa, ma passare al contrattacco. 

I chatbot di Google come alternativa a ChatGPT3

La demo per la ricerca chatbot dice che Google darà priorità a "ottenere i fatti giusti, garantire la sicurezza e eliminare le informazioni non verificabili", sperando di affrontare il problema dell'IA che risponde alle domande con fiducia e chiarezza con informazioni errate. Nel frattempo, sta anche lavorando a modi per accelerare i processi di revisione che dovrebbero verificare se la tecnologia è operativa in modo equo ed etico.

I nuovi prodotti menzionati nel rapporto, presentati da un panel di executive tra cui Jeff Dean, che dirige il suo dipartimento di ricerca e IA, includono uno studio di generazione di immagini che "crea e modifica immagini", un'app per testare prototipi di prodotto e un insieme di strumenti che altre aziende possono utilizzare per creare prototipi di AI all'interno di una finestra del browser chiamata MakerSuite. L'azienda sta anche lavorando su uno strumento di generazione di codice chiamato PaLM-Coder 2 simile al software GitHub Copilot di Microsoft e un altro che aiuta a costruire app per smartphone chiamato Colab + Android Studio.

Google e Microsoft, lotta fra colossi 

L'approccio di Google all'IA negli ultimi anni è stato conservativo rispetto a alcuni concorrenti. Negli ultimi anni, Google ha proceduto con cautela per quanto riguarda il lancio di nuovi prodotti di IA. L'azienda si era trovata al centro di un dibattito sull'etica e sulle conseguenze dell'intelligenza artificiale nel mondo digitale dopo aver licenziato due importanti ricercatori del campo, Timnit Gebru e Margaret Mitchell. La coppia infatti aveva espresso critiche nei confronti dei modelli di linguaggio IA, evidenziandone i limiti strutturali che ancora non gli impediscono di  a presentare informazioni false come fatti.

L'app AI Test Kitchen di Google, ad esempio, offre accesso a strumenti di generazione di immagini e testo simili a DALL-E e ChatGPT di OpenAI. Tuttavia Google ha messo un limite restrittivo al numero di volte che gli utenti possono accedere a questi sistemi. Il colosso del web aveva già testato prodotti AI a forte vocazione per la chat, tra cui una demo non pubblica del 2021 che non era molto differente da ChatGPT.

Con il lancio di ChatGPT di OpenAI e la presenza ingombrante di Microsoft, sembra che Google stia rivedendo le sue strategie in ottica di intelligenza artificiale. Prima parlava di intelligenza artificiale come "danno alla reputazione", adesso invece sembra orientata verso un'accelerazione di alcune tecnologie per non perdere terreno da Microsoft e OpenAi. 

(articolo scritto da Angelo Dino Surano)